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Tecnica
: I segreti
del motore a scoppio |
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Combustioni anomale |
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Combustione normale
Nel motore a ciclo OTTO, la
combustione s' innesca a causa della scintilla generata dalla
candela. Questa scintilla accende un piccolo volumetto di aria e
benzina che si trova intorno agli elettrodi, e pian piano si
genera un fronte di fiamma che si espande radialmente (descrivendo
circa una sfera) e che in pochi secondi spazza tutta la camera di
combustione. In pratica il fronte di fiamma, in cui avvengono le
reazioni chimiche divide la parte combusta da quella ancora
fresca. Il fronte di fiamma si sposta perchè il calore generato
scalda le molecole vicine e ne avvia in esse la combustione. In
più il calore generato fa espandere il gas raggiunto dal fronte e
questo fa comprimere il rimanente gas incombusto, così che man
mano che il fronte si propaga trova una massa di aria e benzina
sempre più densa e quindi tende a rallentare fino ad estinguersi
quando raggiunge le pareti solide.
Questa appena descritta è la combustione normale, che ha la
positiva caratteristica di iniziare al momento stabilito e di
propagarsi in modo progressivo o "deflagrante", cioè senza brusche
variazioni della velocità e nell'emissione di calore e quindi
nell'incremento di pressione. Ogni volta che la combustione non ha
queste caratteristiche si parla di combustione anomale, che
provocano nella migliore delle ipotesi un decadimento delle
prestazioni del propulsore e nella peggiore la rottura dello
stesso. Questo tipo di fenomeni limita molto l' innalzamento delle
prestazioni perchè limita alcuni parametri come il rapporto di
compressione o la sovralimentazione del turbo.
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Accensione a superficie :
preaccensione e postaccensione
Alcune parti della camera di combustione soggette ad un elevato
flusso termico e mal raffreddate, come depositi carboniosi, gli
elettrodi delle candele o gli spigoli delle valvole di scarico, in
particolari condizione del motore, possono raggiungere temperature
tali (700°-800°C) da accendere localmente la miscela. Oltre alla
temperatura, influiscono le condizioni di moto in prossimità della
superficie calda, le dimensione di tale superficie, e la
composizione locale della miscela.
Se l’accensione a superficie avviene prima dello scoccare della
scintilla si ha preaccensione , se dopo postaccensione. La prima è
la più dannosa perchè corrisponde ad un aumento di anticipo, e se
questo è ottimizzato , produce una perdita di potenza ed un
avvicinamento delle condizioni di detonazione.
Il processo tende ad autoesaltarsi, e può procedere fino al
cedimento di qualche componente. La pericolosità del fenomeno è
accentuata dal fatto che esso si manifesta all’esterno solo
attraverso un’accresciuta ruvidezza di funzionamento difficile da
avvertire.
L’accensione a superficie può essere evitata con un appropriato
progetto della camera di combustione ed una opportuna scelta di
combustibili e lubrificanti.§
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Preaccensione |
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Auto accensione
Si ha quando l'intera carica fresca
presente nel cilindro si accende istantaneamente, esattamente come
succede normalmente nei Diesel. E' causata in generale da un
eccessivo rapporto di compressione associato ad una camera di
combustione eccessivamente calda, che portano alla fine della
compressione a pressioni e temperature elevatissime, tali da dare
combustione spontanea.Nella pratica è molto difficile che si
verifichi poichè i progettisti conoscono bene i limiti nei
rapporti di compressioni massimi (circa 11-12 con la benzina
commerciale) |
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Detonazione o Battito in testa
E' il fenomeno di gran lunga più
importante nei motori OTTO, noto fin dalla prima guerra mondiale.
Prima di allora quando il motore "surriscaldava" era il pilota che
si arrangiava e regolava di conseguenza l'acceleratore e le
manette dell'anticipo.
La detonazione limita le prestazioni ed il rendimento dei motori
(impedendo di superare certi valori di rapporto di compressione ed
anticipo all’accensione) ed impone vincoli restrittivi alla
formulazione dei carburanti.
Essa si manifesta all’esterno con l' emissione di un
caratteristico rumore metallico noto come “battito in testa” e
perdita di potenza, vibrazioni, riscaldamento accentuato,
arrivando al danneggiamento del motore.
La detonazione è una "accensione parziale" della carica fresca.
Come detto la parte di miscela di aria e benzina che è stata
bruciata comprime la parte ancora non raggiunta dal fronte di
fiamma. La frazione di miscela più lontana dalla candela e più
vicina alle pareti del cilindro subisce la massima compressione e
può dunque accadere che si autoaccenda prima dell'arrivo della
fiamma stessa, bruciando in modo istantaneo cioè "detonante"
anziché graduale cioè "deflagrante".
La detonazione di questa parte remota della camera di combustione,
produce un' intensa onda d'urto nel gas stesso, che si propaga
all'interno della camera di combustione riflettendosi molte volte
e originando il caratteristico rumore e un' andamento delle
pressioni molto irregolare.
Anche la detonazione è autoesaltante perchè fa accumulare nella
camera di combustione un' eccessiva quantità di calore che oltre a
sostenere la detonazione stessa, può facilmente portare a
preaccensioni che a loro volta amplificano il fenomeno della
detonazione e così via.
La detonazione si combatte minimizzando il tempo di combustione,
cioè facendo camere di forma compatta, miscela ricca, candela in
posizione centrale o meglio ancora la doppia candela (twin spark).
Anche contenere la temperatura finale del gas può combattere
questo fenomeno ad esempio lavorando sul raffreddamento delle
pareti del cilindro e dei condotti di aspirazione.
Utilizzare carburanti con un numero di ottano elevato minimizza
moltissimo questo come gli altri fenomeni e permette di
conseguenza di innalzare le prestazioni. Infatti il numero di
ottano sintetizza il potere "antidetonante", cioè un carburante
con alto numero di ottano rispetto ad un'altro raggiunge
l'autoaccensione ad temperatura e pressione più elevate. La
benzina commercializzata in Italia, non supera i 98 ottani, e più
o meno lo è anche la benzina usata in f1, da quando sono state
vietate i carburanti speciali. In USA nella Indy si usa il
metanolo (un tipo di alcool), che ha un potere detonante
decisamente superiore ai 100 ottani.
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Detonazione |
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Andamento
della pressione nel cilindro con Detonazione |
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Come rovinare il motore del
vostro "amico"
Avete qualcuno che non potete
sopportare ? volete fargli uno scherzo che ricorderà ? fatevi
prestare la sua macchina o la sua moto e rovinategli il motore !
:-)))))))))))
Ovviamente sto scherzando e non voglio indurre nessuno a
distruggere alcun propulsore, ma anzi, insegnare, cosa non fare
per mantenere sano il proprio motore.
Le condizioni peggiori in cui è più facile far detonare il motore
si verificano quando il motore gira a basso numero di giri e il
carico è massimo. Si riconosce facilmente quando detona perchè fa
il caratteristico "battito in testa", cioè si sente il motore
imballato che non ce la fa a riprendere e tutta la macchina inizia
a vibrare e a sobbalzare. Può capitare, quando si innestata una
marcia troppo lunga, magari siamo in leggera salita e si spalanca
tutto il gas. Se il motore non si spenge in queste condizioni
quasi di sicuro detona! Infatti con le marce lunghe, a meno di
essere lanciati in autostrada si va ad un numero di giri molto
basso, e se diamo tutto gas, ma la coppia motrice non è cmq
sufficiente a farci accelerare, il motore si surriscalda
maledettamente e inizia a detonare.
Quindi se volete far detonare la
macchina o la moto del vostro "amico", trovate una salita,
innestate la 5° marcia al minimo dei giri e date tutto gas ... se
accelera lo stesso, pizzicate anche i freni, e tenetela in questo
modo quanto basta...
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