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Tecnica
: I segreti
del motore a scoppio |
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Funzionamento del
motore |
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Aspirazione , compressione , scoppio ,
espansione e scarico ...
queste sono le parole della formula magica che fa funzionare un
motore! Infatti un 4Tempi, come quello di cui mi accingo a
spiegarvi, compie queste quattro fasi ogni due giri dell'albero a
gomiti e ripete queste quattro fasi di continuo molte decine di
volte al secondo. Cioè ogni volta che il motore compie queste
quattro fasi torna nelle condizioni di partenza e può
ricominciare. Tutto quello che succede tra l'inizio e il momento
in cui il motore torna nelle stesso condizioni di partenza si
chiama, nel complesso, CICLO. E' ovvio che le fasi principali del
ciclo siano proprio aspirazione, compressione, scoppio, espansine
e scarico.E' importante accennare al fatto che il motore a scoppio
è una macchina che serve a realizzare proprio questo ciclo. Per i
motori a benzina esiste un ciclo di riferimento teorico noto col
nome di OTTO, mentre nei motori a gasolio il ciclo di riferimento
è quello DIESEL. I cicli OTTO e DIESEL sono due tipi particolari
di cicli termodinamici , che prendono il nome dagli studiosi che
li idearono. Ovviamente un motore è tanto migliore quanto più
riesce ad avvicinarsi alla teoria, cioè quanto più riesce ad
avvicinarsi ad un ciclo OTTO o DIESEL. |
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Per cominciare si può pensare di
partire nel momento in cui il pistone è nel punto morto
superiore e le valvole sono chiuse. In pratica, siamo
nell'istante in cui il pistone è salito fino al suo massimo e
sta per scendere. Se le valvole rimanessero ferme, è ovvio che
il pistone scenderebbe facendo solo espandere quel poco gas
che rimane nella parte superiore del cilindro e continuando in
questo modo,
l'unico effetto sarebbe quello di frullare il gas senza
generare nemmeno un Cv, anzi si fermerebbe subito. Con
riferimento alle immagini, possiamo per semplicità immaginare che l'albero a
gomiti e quelli a camme, girino in senso antiorario. La loro
velocità è differente, in particolare ogni due giri dell'albero a
gomiti le camme ne compiono uno solo. |
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ASPIRAZIONE
La prima cosa che deve succedere
nel motore è quella di far entrare l'aria e la benzina, cioè
la fonte dell'energia del motore. Quindi è necessario che si
apra la valvola di aspirazione e che il pistone scendendo
richiami dal condotto di aspirazione la miscela. Così accade e
il pistone percorre tutto il tragitto dal Pms al Pmi, con la
valvola del condotto di aspirazione completamente aperto,
riempiendo completamente di miscela fresca. |
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COMPRESSIONE
Appena il pistone raggiunge il
punto morto inferiore, il pistone si ferma di nuovo, e
ricomincia a salire e comprime i gas. Per evitare che la
miscela appena entrata riesca dal condotto di aspirazione, è
necessario che la valvola di aspirazione si chiuda. Il pistone
quindi comprime tutto il volume di gas che era presente nel
cilidro, schicciandolo in quella piccola parte di spazio
rimasta libera tra il cielo del pistone e la testa del
cilindro. In genere , il rapporto di compressione, cioè il
rapporto tra il volume iniziale e quello finale della
compressione, è intorno a 1:10 , con valori che arrivano
vicini a 1:20 per i motori più prestazionali. |
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SCOPPIO
Una volta raggiunto il punto
morto superiore, la benzina e l'aria sono al massimo della
compressione e sono tutte contenute in un piccolo spazio
intorno alla candela. E' facile immaginare che se si fa
passare corrente sulla candela, si genera una scintilla che fa
prendere fuoco al gas. Precisamente si dovrebbe dire che
esplode, cioè il volume dei gas incrementano di migliaia di
volte generando una pressione incredibile che va a spingere il
pistone verso il basso, ed è questa pressione che tramite la
biella e l'albero a gomiti si trasforma nella potenza utile
che fa avanzare il veicolo. |
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ESPANSIONE
Immediatamente dopo lo scoppio,
la pressione dei gas spingono il pistone verso il basso fino a
che il pistone è nel Pmi in cui tutta l'energia dei gas si è
convertita in potenza utile. E' importante far notare
come di tutto il motore l'unica fase utile sia questa. Tutto
il resto è al traino cioè tutte le altri fasi usano parte di
questa energia per funzionare e non la rendono disponibile per
spostare il veicolo. |
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SCARICO
A questo punto il pistone ha
raggiunto il Pmi, l'energia rilasciata dall'esplosione ha
quasi esaurito la sua energia e il pistone è pronto a
risalire. Inizia così la fase di scarico. Lo scopo di questa
fase è quella di espellere i gas combusti per poter riportare
il motore nelle condizioni iniziali, cioè di chiudere il
ciclo, per poi ricominciare da capo. Per far questo si apre la
valvola di scarico, e il pistone nella sua risalita spinge
fuori il gas combusto, che così si dirigono verso la marmitta.
Quando il pistone arriva al Pms, tutti i gas sono stati
espulsi, si chiude la valvola di scarico, si apre quella di
aspirazione e siamo pronti a ricominciare a immettere nuova
miscela fresca. |
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Ecco un'altro modo per
visualizzare tutte insieme le fasi che compie il motore
ogni due giri dell'albero motore. |
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Approfondimento :
L'avviamento
Da come vi ho messo le cose, sembra
che sia l'albero, spinto da una forza immaginaria, a trascinare il
motore nel suo movimento, invece è il motore che fornisce
l'energia. In realtà, come noto, che il motore a scoppio ha
bisogno di essere messo in moto dall'esterno e che solo quando è
partito riesce ad auto sostentarsi. Le macchine di inizio secolo
avevano la manovella che usciva dal cofano e dovevano essere
azionate a mano, oggi tutte le vetture di serie hanno un motorino
elettrico, quelle da corsa per risparmiare sul peso sono messe in
moto dall'esterno con un altro motore o spinte (come le moto da Gp).
Quando poi i motori sono stati avviati è l'inerzia del motore
stesso che fa andare avanti le cose ... in pratica nella fase di
scoppio parte dell'energia sviluppata fa accelerare gli organi
meccanici, che poi rallentano nelle altre fasi e permettono che
tutto funzioni . In più per aumentare l'inerzia del motore e per
rendere le fasi più regolari (meno vibrazioni) si aggiunge un
volano cioè un pesante disco che ruota insieme all'albero a
gomiti.
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Approfondimento : Gli
anticipi delle valvole
Vorrei introdurre un aspetto
importante sul reale funzionamento dell'aspirazione e scarico, che
è presente in ogni motore. Voglio parlare degli anticipi delle
valvole.
E'
facile immaginare come qualsiasi azione non avvenga perfettamente
istantaneamente, cioè richieda un certo tempo magari breve ma non
nullo. Anche aprire e chiudere le valvole richiede un tempo non
nullo. Dalla spiegazione che vi ho scritto sopra, sembra che le
valvole rimangano chiuse, poi improvvisamente nel momento in cui
il pistone passa dal Pms o Pmi le valvole istantaneamente
percorrono tutto il loro spostamento posizionandosi nella
posizione di apertura e rimangano in tale condizione fino alla
fine della fase nella quale tornano in posizione di chiusura.
Questo
nella realtà non può avvenire e quello che si riesce a fare è di
far muovere la valvola in un tempo che è paragonabile con il tempo
di una fase, cioè significa che in un quarto del ciclo. Quindi se
si fa cominciare l'alzata della valvola nel Pms e si impone la
chiusura nel Pmi si ha che la valvola non è perfettamente aperta
durante la fase ma all'inizio sarà socchiusa, sarà completamente
spalancata solo intorno alla metà della fase e sarà socchiusa alla
fine della fase. Questo complica molto il flusso dei gas nei
condotti di aspirazione e scarico perchè come detto durante la
fase la valvola sta più tempo nella posizione di quasi chiusa che
in quella di aperta.
Per
compensare questo problema è necessario anticipare il momento in
cui le valvole si aprono e ritardare il momento in cui si
chiudono, rispetto al momento ideale, in modo che al
raggiungimento di questo, la valvola sia sufficientemente aperta o
chiusa per far bene il suo compito. Questo però significa anche
che ad esempio nella prima parte della compressione, la valvola di
aspirazione sia ancora aperta, col rischio che parte della miscela
sia respinta fuori invece di essere compressa, oppure che
nell'ultima fase di espansione dopo lo scoppio parte della spinta
vada persa perchè i gas combusti escono dalla valvola di scarico
che si sta aprendo.
Curioso, e fondamentale è il momento
dell'incrocio, quello in cui finisce la fase di scarico ed inizia
la fase di aspirazione in cui entrambe le valvole sono
parzialmente aperte, con ovvie conseguenze.
Questo che sembra un problema, in
realtà non è così drammatico. Anzi nei motori moderni e ancor
più in quelli più prestazionali gli anticipi e l'incrocio sono
veramente notevoli, perché si riesce grazie agli effetti
dinamici, non solo a far funzionare tutto come se fossimo nel caso
ideale in cui le valvole si aprono e chiudono nei Punti morti, ma
addirittura si migliora, riuscendo ad esempio ad incamerare più
miscela di quella teorica. Questo fatto è ancora più spinto nei
motori 2t ad alte prestazioni, dove pur funzionando tutto in modo
diverso, l'incrocio dura quasi metà ciclo.
Ovviamente ci sono degli aspetti negativi come l'incremento di
emissioni inquinanti e il peggioramento nel consumo di carburante,
aspetti essenziali in un motore stradale, ed assolutamente inutili
in un motore da corsa.
Di seguito vi riporto il grafico
degli andamenti reali delle aree di passaggio delle valvole di
aspirazione e scarico di un generico motore a 4T. Su questo
grafico è riportata l'area geometrica o efficace (dipende da come
si calcola) rispetto a quella totale, che dipendono dalla
posizione della valvola a fungo. Quindi l'andamento dell'area è
analoga a quella dell'alzata, ed infatti è analogo a quelli che vi
ho disegnato sopra. Spero siano evidenti gli anticipi
dell'apertura e il ritardo di chiusura, e come intorno al Pms si
abbia un ampio incrocio di ben 120 gradi di manovella (180 è una
fase intera).
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Diagramma della
Alzate di un motore reale |
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AAS = Anticipo Alsata Scarico |
AAA = Anticipo Alsata
Aspirazione |
RCS = Ritardo Chiusura Scarico |
RCA = Ritardo Chiusura
Aspirazione |
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Un'altro modo per
visualizzare le fasi, e gli anticipi è
rappresentato dai diagrammi polari, o circolari. Nel
primo, un cerchio rappresenta lo scarico e un'altro
l'aspirazione. Nel secondo invece è tutto
rappresentato tramite una spirale. Cmq siano fatti sono
evidenti gli anticipi e l'incrocio che si estendono
molto al dilà dei punti morti |
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Approfondimento :
L'anticipo della candela
Anche la scintilla della candela che
innesca la combustione ha un certo anticipo rispetto al Pms.
Perchè anche in questo caso il fronte di fiamma ci mette alcuni
istanti per propagarsi. Se si calcola l'anticipo con esattezza si
riesce a far arrivare l'onda di pressione sul cielo del pistone
esattamente quando questo ha raggiunto il pms. Se si facesse
innescare la miscela quando il pistone è al pms, avremo lo strano
effetto che il fronte di fiamma deve inseguire il pistone nella
sua discesa, con il non desiderato effetto di perdere la spinta
per tutto quel tempo che il fronte di fiamma non ha raggiunto il
pistone. |
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Approfondimento :
Regolazione degli anticipi
Questi anticipi dipendono dalla forma delle camme e sono calcolati
in fase di progetto ad un preciso regime di rotazione, che
normalmente è quello di potenza o coppia massima. E' ovvio che man
mano che ci si allontana da questo regime di rotazione preso di
riferimento le cose vanno via via peggiorando , fino ad essere
persino controproducenti. E' per questo che i motori più moderni
hanno sistemi di fasatura variabile in modo da variare gli
anticipi ad ogni regime di rotazione, ottimizzando le prestazioni
del motore su tutto l'arco di funzionamento. |
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